Combustori
Nel settore della filtrazione industriale i combustori ricoprono una grande importanza: le loro rese ambientali superano il 99%.
La capacità di ossidare i solventi trattati è influenzata da tre fattori: temperatura,turbolenza e tempo di permanenza in camera di combustione.
In fase progettuale è importante sfruttare ogni informazione disponibile per regolare tali fattori in modo tale da ottimizzare le performances non solo ambientali, ma anche energetiche.
I combustori possono essere: rigenerativi,recuperativi e catalitici.
Combustori rigenerativi
Sfruttano corpi ceramici di riempimento per ridurre i consumi di combustibile ausiliario (normalmente gas metano o gpl), le rese termiche mediamente superano il 95%.
Masse sfuse di ceramica (porcellana o cordierite) o mattoni Honeycomb di differente geometria per avere maggiore superficie di contatto riempiono lo scambiatore termico posto al di sotto della camera di combustione, cuore del combustore.
I combustori rigenerativi sono realizzati in 3 camere in modo da rendere il processo continuo e abbattere i picchi di miscelazione tipici dei combustori a 2 camere.
Quest’ultimi sono ancora utilizzati mediante la realizzazione di una camera di compensazione (o polmone) laddove le concentrazioni di solventi da filtrare sono modeste ed i limiti ambientali non puntuali, ma basati su media oraria.
Combustori recuperativi
Questa tipologia è attualmente poco utilizzata: quando le concentrazioni di solventi sono tali (sopra i 4gr/Nmc) da non necessitare di uno scambio termico elevato, si utilizza uno scambiatore a fascio tubiero anziché ceramico. In questo caso la resa termica si attesta attorno al 65%, a fronte di un costo di investimento iniziale più contenuto e minori consumi elettrici legati alle perdite di carico.
Combustori catalitici
L’utilizzo di un catalizzatore a pellets o mediante supporto honeycomb permette di ridurre sensibilmente la temperatura di ossidazione del solvente da trattare (fino a 300/350°C contro i classici 750°C).
Questa tipologia di combustori trovano campo di applicazione laddove non vi siano sostanze che inquinano il catalizzatore e nel campo della riduzione degli ossidi d’azoto.